Ciao,
in questo articolo vorrei analizzare le motivazioni per cui, come descritto nel titolo, è diventato fondamentale munire la propria infrastruttura di uno storage ad oggetti per la scrittura dei propri backup.
Per fare ciò però abbiamo la necessità di comprendere alcuni aspetti che vado adesso a sviscerare.
Il Problema: La Crescente Importanza dei Backup Aziendali
In questi ultimi anni, la generazione di dati è aumentata a dismisura. Le aziende ora devono gestire le informazioni critiche per le loro operazioni quotidiane. Di contro, con questa crescita, aumentano anche i rischi legati a una serie di situazioni quali:
- Cybersecurity: Minacce quali ransomware e violazioni dei dati stanno diventando sempre più frequenti e sofisticate.
- Normative: GDPR e la direttiva NIS2 richiedono una protezione rigorosa dei dati.
- Continuità Operativa: La perdita di dati può portare a interruzioni significative, danni reputazionali e perdite finanziarie.
La Soluzione: Object Storage On-Premises
L’Object Storage on-prem si può delineare come una soluzione innovativa utlie a fronteggiare alcune delle limitazioni dei backup tradizionali come ad esempio:
- Scalabilità: Può gestire grandi quantità di dati senza compromettere le performance.
- Efficienza: Si riducono i costi di gestione e si migliorano i tempi di accesso ai dati.
- Sicurezza: Si ha un controllo completo su dove e come vengono archiviati i dati.
- Compatibilità: Si integra facilmente con software di backup.
- Immutabilità: il dato di backup diventa immutabile per tutto il periodo di retention indicato.
Le differenze tra Storage a Oggetti, a Blocchi e di File
1. Storage a Oggetti
I dati sono organizzati in unità chiamate oggetti, ciascuno dei quali è composto da:
- Dati: Il contenuto effettivo.
- Metadati: Informazioni dettagliate sul dato (es. data di creazione, permessi).
- Identificatore univoco: E’ l’indice che permette un accesso rapido ai dati.
Caratteristiche principali:
- Scalabilità illimitata: Ideale per archiviare enormi quantità di dati non strutturati.
- Accesso tramite API: Solitamente tramite API compatibili con S3, ottimizzate per accessi distribuiti.
- Utilizzo tipico: Backup, archiviazione di contenuti multimediali, log e dati IoT.
2. Storage a Blocchi
I dati sono organizzati in blocchi di dimensione fissa. In genere si parla di soluzioni in ambienti SAN (Storage Area Network) in cui i blocchi vengono gestiti a basso livello dal sistema operativo.
Caratteristiche principali:
- Flessibilità: Ogni blocco può essere configurato indipendentemente.
- Prestazioni elevate: Ideale per carichi di lavoro ad alta intensità di IOPS come database o macchine virtuali.
- Gestione da parte del sistema operativo: Non include metadati specifici come lo storage a oggetti.
3. Storage di File
I dati sono organizzati in un file system gerarchico composto da cartelle e file. È il modello tradizionale di archiviazione, utilizzato principalmente come NAS (Network Attached Storage).
Caratteristiche principali:
- Accesso tramite protocolli di rete: Come SMB, NFS o FTP.
- Facilità d’uso: Gli utenti possono accedere ai file attraverso interfacce user-frienly.
- Gerarchia familiare: Organizzazione intuitiva basata su cartelle.
Vediamo di riassumere le varie caratteristiche nella tabella qui sotto:
Caratteristica | Storage a Oggetti | Storage a Blocchi | Storage a File |
Unità di dati | Oggetto (dati + metadati) | Blocco | File |
Architettura | Flat (nessuna gerarchia) | Strutturata in blocchi | Gerarchica (cartelle e file) |
Protocollo di accesso | API, S3 | iSCSI, Fibre Channel | SMB, NFS, FTP |
Scalabilità | Illimitata | Limitata dall’hardware | Limitata |
Prestazioni | Buona per carichi paralleli | Ottima per basse latenze | Adeguata per accessi sequenziali |
Casi d’uso | Backup, archiviazione a lungo termine | Database, VM, applicazioni critiche | Condivisione file, home directory |
Riporto anche in grafica il confronto tra tipologie di storage e la valutazione (da 1 a 5)
Detto questo possiamo chiederci perché l’Object Storage On-Prem è Importante per i backup?
Casi d’uso:
Un’azienda di e-commerce gestisce milioni di ordini e transazioni giornalieri. L’archiviazione di backup incrementali e totali richiede uno storage che possa crescere esponenzialmente con l’aumento delle vendite e dei dati ad esse associati.
Oppure un’azienda del settore sanitario che deve conservare i dati dei pazienti per 10 anni, come richiesto dalle normative.
Dati da considerare:
- Crescita annuale dei dati aziendali: 20-30% in media.
- Tempo di mantenimento dei backup: 15 giorni più uno storico di 3 anni
- Necessità di ripristino per corruzione dati nelle transazioni: almeno una al giorno per una mole di dati abbastanza consistente.
- Dato di backup richiamabile 24/7/365
- Sicurezza in caso di attacco ransomware
Operatività:
L’Object Storage, nella sua funzionalità nativa di clusterizzata, consente di aggiungere nodi al cluster senza downtime, garantendo che la piattaforma rimanga operativa anche in casi di fault hardware.
Se si gestisce uno storage di destinazione di backup per centinaia di TB o più PB, lo storage a blocchi non è così flessibile in caso di modifiche, capacità di scale-out e prestazioni di scale-out. Se si vuole cambiare uno di questi aspetti, c’è un sacco di lavoro da fare per creare volumi, aggiungerli ai server, formattare le unità e decidere cosa spostare ecc. Con l’Object Storage, invece, la conservazione dei dati può essere tranquillamente effettuata senza acquistare nuova infrastruttura a causa dell’obsolescenza dell’hardware.
Integrare l’Object Storage con il software di backup permette di configurare policy di archiviazione specifiche per i dati più rilevanti. Inoltre con la funzionalità di object lock è possibile evitare la cancellazione dei dati prima della scadenza del periodo di retention delle policy anche grazie all’utilizzo contemporaneo della crittografia che permettono la riduzione del rischio di violazioni.
In caso di ripristino di oggetti si ottiene una velocità maggiore rispetto ad altre tipoliogie di storage, soprattutto rispetto a quelle di deduplica e la possibilità di effettuare ripristini istantanei è molto sfruttata con gli storage ad oggetti.
Oramai tutti gli storage ad oggetti sono dotati di accesso sicuro con integrazione di MFA. Questo è uno dei requisiti delle normative nazionali o europee quali GDPR, NIS2 e HIPAA.
Sempre in riferimento alle normative le aziende sono tenute a dimostrare agli auditor che i dati sono conservati secondo la regolamentazione. L’Object Storage, in cooperazione con i software di backup, permette di generare report dettagliati di accesso e conservazione.
Costi e TCO
Ma quindi qual è l’Impatto dell’Object Storage On-Premises sul TCO? di seguito riporto in una tabella, e in modo molto riassuntivo, alcune analisi che hanno riscontrato i valori riportati.
Costi Iniziali | Costo iniziale per TB: 30-40% superiore rispetto al NAS, ma compensato nel tempo. | ROI medio: Entro 12-24 mesi. |
Costi Operativi | Riduzione dei costi energetici: Fino al 50%. | Risparmio su aggiornamenti hardware: 70%. |
Ritorno sull’Investimento (ROI) | Riduzione del downtime: 95%. | Aumento della produttività del team IT: Fino al 30%. |
Conclusioni
Grazie alla sua combinazione unica di scalabilità, flessibilità e sicurezza lo storage ad oggetti on-prem si è rivelato una soluzione innovativa per la protezione dei dati di backup. Ecco riassunti alcuni dei punti fondamentali riportati poi in un grafico che pone attenzione alla differenza tra storage ad oggetti e storage tradizionale a blocchi:
Valuta oggi stesso l’adozione dell’Object Storage per le tue esigenze di backup e protezione dei dati.
Per ulteriori approfondimenti o per discutere la soluzione più adatta alla tua infrastruttura, contattami. Ho la possibilità di creare delle POC con una serie di storage ad oggetti e farti vedere come essi funzionano e come si integrano con alcuni software di backup tra i più utilizzati al mondo.